Storia Archives - Innovari https://www.innovari.it/portfolio-category/storia/ arte d'italia Fri, 21 May 2021 11:31:02 +0000 en-US hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.3.2 https://www.innovari.it/wp-content/uploads/2021/05/cropped-art-palette_47204-32x32.png Storia Archives - Innovari https://www.innovari.it/portfolio-category/storia/ 32 32 Spartizione dell’Impero Romano https://www.innovari.it/portfolio/spartizione-dellimpero-romano/ Wed, 18 Nov 2020 22:41:48 +0000 http://rarathemesdemo.com/chic-lite/portfolio/textile-designers-copy-3/ I più forti disaccordi e contraddizioni di natura economica e sociale in termini di controllo da parte del governo centrale su territori illimitati minarono le fondamenta dell'Impero Romano di fine periodo, poi crollato. Il malcontento sociale e culturale cresce e si diffonde in tutte le città, mentre il cristianesimo lentamente riempie le nicchie che si sono formate nei luoghi di governo dell'antica Roma.

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I più forti disaccordi e contraddizioni di natura economica e sociale in termini di controllo da parte del governo centrale su territori illimitati minarono le fondamenta dell’Impero Romano di fine periodo, poi crollato. Il malcontento sociale e culturale cresce e si diffonde in tutte le città, mentre il cristianesimo lentamente riempie le nicchie che si sono formate nei luoghi di governo dell’antica Roma. Allo stesso tempo, cresce la resistenza alle invasioni delle tribù barbariche – Slavi, Visigoti, Sassoni, Unni e Vandali. Questi ultimi saccheggiarono le città, che si trasformarono in enormi magazzini, attirando i loro occhi a causa della colossale ricchezza accumulata lì per secoli. Le città si spopolarono presto: i loro abitanti, non più sotto la protezione dell’invincibile esercito romano, per evitare morte o schiavitù, trovarono rifugio nelle campagne – piccoli villaggi e paesi lontani dalle grandi strade. Ha avuto luogo la divisione dell’Impero Romano in Orientale e Occidentale. Quando Ravenna divenne la capitale dell’Impero Romano d’Occidente, e quindi un avamposto di Bisanzio, l’influenza di quest’ultimo crebbe. Di grande importanza la regione del Nord Adriatico tra Ravenna, Aquileia, Venezia e i paesi della laguna veneta (www.ravennaonline.ksm.it). I bizantini acquisiscono proprietà terriere in Molise, Puglia, Basilicata e Calabria. Nelle chiese di queste zone i codici bizantini sono gelosamente custoditi. Lì adorano le icone canoniche della Madre di Dio “Misericordiosa”, “Odigitria” e “Madre del Dio che prega”, portate da Costantinopoli dai profughi greci ortodossi, l’icona “Nostra Signora di Costantinopoli” è venerata dai residenti che hanno accolto profughi dall’est. Nostra Signora di Costantinopoli è la patrona di molte comunità pugliesi, tra cui Aquaviva delle Fonti (provincia di Bari), dove è venerata ancora oggi.

Declino e abbandono per secoli hanno minato la “centralità” dell’Italia. La penisola appenninica fu devastata e devastata a seguito di incessanti incursioni da nord (dove ebbe inizio il dominio dei Longobardi) e da sud (prima, con il crescere dell’influenza di Bisanzio, e poi degli arabi). La nuova immagine della riorganizzazione della vita civile ed economica della capitale dei Longobardi, Pavia, si diffuse nelle campagne e si trincerò via via ovunque (Trento, Bergamo, Spoleto, Benevento, Rieti, Cassino, Cividale del Friuli). I Longobardi, i cui interessi non si limitarono più al saccheggio al saccheggio, si stabilirono nelle zone più fertili e attrezzate, adottarono la religione cattolica e stabilirono rapporti con Roma e lo Stato Pontificio. Così, per più di due secoli, avendo formato un primo regno feudale, hanno svolto un ruolo di primo piano in gran parte della provincia italiana, ponendo fine alle invasioni e incursioni dei barbari e creando un modello economico basato sull’agricoltura e sulla zootecnia.

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Culla dell’antica arte romana https://www.innovari.it/portfolio/culla-dellantica-arte-romana/ Sat, 12 Sep 2020 22:41:54 +0000 http://rarathemesdemo.com/chic-lite/portfolio/textile-designers-copy-5/ L'Italia è ricca di siti per l'arte contemporanea e offre agli artisti un'ampia e variegata opportunità di presentare il proprio lavoro al pubblico.

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L’Italia è ricca di siti per l’arte contemporanea e offre agli artisti un’ampia e variegata opportunità di presentare il proprio lavoro al pubblico.

Musei, gallerie, istituzioni culturali, gruppi d’arte: l’arte d’Italia segue il flusso degli eventi, mentre la tecnica di esecuzione e il linguaggio artistico testimoniano, e talvolta superano, grandi cambiamenti culturali e sociali.

L’Italia, che è il centro della cultura, la culla dell’arte romana antica, dell’arte rinascimentale e dell’arte barocca, gioca un ruolo importante nel panorama mondiale della cultura artistica del modernismo e del postmodernismo.

Il centro culturale di Milano (Milano), capitale della moda e del design (moda e del design), è il Palazzo Reale, che oggi ospita il Museo Civico d’Arte Contemporanea. Milano, Palazzo dell’Arengario, Museo del Novecento con il Museo del Novecento (Museo del Novecento), che espone opere che riflettono le tendenze più interessanti dell’arte contemporanea dal futurismo alla metafisica, dal gruppo “Tema 1” alla transavanguardia.

Il Padiglione d’Arte Contemporanea (Padiglione d’Arte contemporanea), abbreviato in PAC, è uno dei primi esempi nell’architettura italiana di un progetto edilizio specificamente concepito per ospitare collezioni d’arte contemporanea, e ricorda la galleria Kunsthalle. FILETICI — ODBC Roma (Roma), a sua volta, offre ampi spazi anche per l’arte contemporanea. La Galleria Nazionale d’Arte Moderna (Galleria Nazionale d’Arte Moderna), abbreviata in GNAM, ospita una delle più grandi collezioni italiane, che conta 20.000 dipinti e sculture, disegni e stampe.

Nel Museo Romano d’Arte Moderna (Museo d’Arte Contemporanea di Roma), Macro abbreviata, sono esposte opere di artisti italiani della seconda metà del XX secolo e delle ultime generazioni.

Il Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo o MAXXI, progettato dall’architetto Zaha Hadid, è stato concepito come luogo di sperimentazione e innovazione nelle arti e nell’architettura.

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Ariosto è un fantastico narratore https://www.innovari.it/portfolio/ariosto-e-un-fantastico-narratore/ Sat, 12 Sep 2020 22:41:45 +0000 http://rarathemesdemo.com/chic-lite/portfolio/textile-designers-copy-2/ Ci sono strofe in questa ode, che parla della difficile situazione della patria sotto il dominio dei tiranni, tuttavia sono passati meno di cinque anni da quando l'Ariosto è entrato al servizio di uno di questi tiranni: il cardinale Hippolyte d'Este, vescovo di Ferrara.

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Ci sono strofe in questa ode, che parla della difficile situazione della patria sotto il dominio dei tiranni, tuttavia sono passati meno di cinque anni da quando l’Ariosto è entrato al servizio di uno di questi tiranni: il cardinale Hippolyte d’Este, vescovo di Ferrara. Per il divertimento del mecenate scrisse commedie imitando Plauto: “Suppositi”, “Cassandra” e altre, più serie le satire latine dell’Ariosto, sotto forma di lettere indirizzate ad amici. Qui cerca di spogliarsi di un cortigiano ed è un tipo gentile e gentile, senza molta energia e senza principi rigidi.Il suo “Furious Roland” è una continuazione di “Roland in Love” di Boyardo. La poesia di Ariosto non è impostata da alcun compito allegorico, non persegue scopi morali e istruttivi.

Ariosto è un narratore straordinario che sa come mettere vita e credibilità nelle scene più bizzarre della sua instancabile narrativa. Il sottile umorismo, versato in tutta la poesia, conferisce alla storia una graziosa facilità e una dolce frivolezza. Tipico del Cinquecento è l’atteggiamento dell’Ariosto nei confronti dei soggetti classici: non rifà più gli antichi in modo cavalleresco, come fece Boyardo; gli eroi dell’antichità per lui si rivelano umanisti istruiti, ostentando le loro informazioni archeologiche. Furious Roland fu seguito da molti romanzi simili, che servirono da lettura divertente per l’alta società. Nel 1550 il conte Vincenzo Bruzantini iniziò addirittura un seguito al poema dell’Ariosto “Angelica innamorata”, e Ludovico Dolce scrisse un’introduzione a “In Love Roland” di Boyardo, dal titolo “Prime Imprese di Orlando Innamorato”.

Il romanticismo quadrato, contraffatto, in contrapposizione all’alta società, al gusto borghese, pieno di avventure divertenti, trucchi rudi, che ricordano il fablio, trovò anche la continuazione nel XVI secolo. “. Il primo è scritto in latino, il resto – in una lingua italiana stranamente spensierata, spesso non soggetta alla già riconosciuta influenza toscana; hanno molto entusiasmo e un umorismo fresco. Più interessanti sono i nuovi tentativi del poema epico italiano Gianorgio Trissino. Il suo poema epico, “La liberazione dell’Italia dai Goti”, ricorda, nel suo disegno accademico, l ‘”Africa” ​​di Petrarca; non ebbe assolutamente successo, nemmeno tra i contemporanei Un altro poeta epico, Luigi Alamanni, volle fondere entrambi i generi narrativi: il romanzo cavalleresco e l’epica classica. Anche le sue poesie “Girone il Cortese” e “Avarchide” non possono essere definite riuscite.

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Ricostruire monumenti architettonici https://www.innovari.it/portfolio/ricostruire-monumenti-architettonici/ Sun, 09 Aug 2020 22:41:36 +0000 http://rarathemesdemo.com/chic-lite/?post_type=rara-portfolio&p=150 L'ingresso dei Franchi in Italia e il consolidamento del ruolo dello Stato Pontificio alla vigilia del Mille furono i fattori decisivi per una fase di stabilità futura.

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L’ingresso dei Franchi in Italia e il consolidamento del ruolo dello Stato Pontificio alla vigilia del Mille furono i fattori decisivi per una fase di stabilità futura. In questo periodo, nelle città sorse e si diffuse – in contrasto con i numerosi possedimenti feudali e castelli ancestrali – lo stile “romanico”, quale primo vero stile architettonico monumentale dell’Occidente cristiano. La nuova architettura assume un forte orientamento religioso e la basilica romanica diventa un nuovo simbolo di unificazione sociale e culturale. Questo stile sta lentamente iniziando ad affermarsi in Italia come primo segno impressionante di una chiara volontà di rinascita civile e religiosa. La Lombardia, prima dei Longobardi e poi dei Carolingi, diventa la principale “bottega” del romanico italiano (Milano, Como, Pavia). Segue Roma: la Chiesa di Santa Maria in Araceli, la Chiesa dei Santi Dodici Apostoli, la Chiesa di San Martino ai Monti e altre città: Modena, Parma, Ferrara, Lucca, Pisa. Lo stile romanico diventa particolarmente incantevole nelle zone dove acquista la loro impronta caratteristica: il Romano-Pisano, le cui forme verranno discusse più avanti, il Romano-Pugliese – la Basilica di San Nicola (San Nicola a Bari, dove, secondo secondo la leggenda sono custodite le reliquie del santo) e le cattedrali di Ruvo di Puglia, Bitonto, Bitento, Trani. Con l’inizio del secondo millennio, con la costruzione di nuove città sul suolo italiano, inizia una nuova tappa. Spesso sono costruiti sui siti di antiche città romane, acquisendo forme e scopi completamente diversi. Compaiono ospedali, istituti scolastici, laboratori artigianali, negozi di pittura, mercati, si tengono tornei cavallereschi, ecc. Nelle zone rurali, gli agricoltori utilizzano nuovi metodi di lavoro (mulini ad acqua, per arare la terra, buoi e cavalli vengono imbrigliati a coppie). Città di mare: Venezia, Genova, Pisa, Amalfi per controllare il Mar Mediterraneo nei secoli XI e XII, espandono la loro influenza nel traffico marittimo. Floating Venice diventa il primo esempio concreto di “città libera” con la sua struttura istituzionale e amministrativa, dividendola in “contrades” (quartieri), e un vero e proprio porto-darsena per l’Impero Romano d’Oriente. Competere con Venezia è Amalfi (Campania) – la più antica delle 4 Repubbliche Marinare del Medioevo italiano, che ha pubblicato le “Tavole Amalfitane” (“Tavole Amalfi”) – il famoso codice del diritto del mare, diventato universalmente riconosciuto in tutto il Mediterraneo. La vitalità di Pisa, primo libero comune, divenuto poi Repubblica oligarchica, è ancora maggiore: il suo ruolo nella vita economica e culturale diventa così grande da dar vita a uno stile architettonico “Pisa-Romano” indipendente, che viene trasferito a zone così lontane della sua influenza come la Gallura (Sardegna).

Negli ultimi anni in Italia si è intensificato il dibattito sulla possibilità e la necessità di ricostruire i numerosi monumenti architettonici di cui il Paese è così ricco. Lasciare i siti archeologici, anche quelli distrutti dal tempo, nello stato in cui si trovano o ripristinare il loro aspetto originario? In particolare, viene considerato un ambizioso progetto dell’architetto italiano Carlo Aimonino (nato nel 1946), che prevede il restauro del Colosseo romano.

Molte sono le basiliche pisano-romaniche sparse nelle campagne della zona. Non sono affatto una manifestazione del dominio di Pisa, ma una testimonianza sopravvissuta della sua cultura. Genova conserva la sua superiorità nei mari da più tempo. Eliminando il pericolo dell’attacco saraceno, la comunità genovese si trasforma in libero comune e sviluppa le incommensurabili potenzialità commerciali del territorio del bacino del Po e dell’entroterra, noto per la sua ricca terra agricola, i mercati, il commercio e l’arte artigiana. Allo stesso tempo, vi crea insediamenti religiosi, abbazie e monasteri. E il geniale navigatore genovese Cristoforo Colombo (1451-1506) traccia la rotta per l’America.

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Viaggia nel passato https://www.innovari.it/portfolio/viaggia-nel-passato/ Thu, 21 May 2020 22:42:00 +0000 http://rarathemesdemo.com/chic-lite/portfolio/textile-designers-copy-7/ Ogni luogo in Italia ricorda le radici primordiali della civiltà occidentale.

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Ogni luogo in Italia ricorda le radici primordiali della civiltà occidentale. Per tre millenni è stato qui che c’è stato un teatro d’azione, sulla cui arena si è tenuto uno spettacolo, permeato della drammatica storia dello sviluppo della società. La civiltà italica, oggi omaggiata dagli stranieri che visitano i suoi tesori, si è manifestata anche attraverso imponenti influenze di altri popoli che hanno lasciato tracce della loro permanenza e del loro modo di pensare nelle città, negli insediamenti e negli stili architettonici modellati dall’uomo.

Un viaggio indietro nel tempo e nel ricordo di esso attraverso la familiarizzazione con il patrimonio e le prove concrete dell’antichità evoca emozioni che vale la pena vivere. Stiamo parlando di innumerevoli strati di storia, un numero enorme di lingue, la scala delle tradizioni e innumerevoli tracce di architettura e pianificazione urbana nelle stesse miriadi di realtà locali, unite in un’unica nazione. La popolazione dell’Italia, sia dal punto di vista etnico che linguistico, si distingue per una notevole omogeneità: e questo, nonostante l’Italia fin dai tempi più remoti sia stata teatro di scontri tra tribù e popoli diversi.

Dobbiamo convenire che i massicci insediamenti di altri popoli prima della fondazione dell’Impero Romano, durante il suo regno e dopo il suo crollo, così come per tutto il Medioevo (popoli germanici a nord, arabi e normanni a sud) hanno determinato le loro tradizioni che sono stati stabiliti in ogni regione, in termini di cultura e pianificazione urbana. Ma questo fenomeno non ha mai assunto un carattere tale da rendere possibile parlare di singole nazionalità all’interno del popolo italiano. Ancora oggi la presenza di minoranze linguistiche “storiche” – frutto di antichi insediamenti – si intreccia con la presenza di “nuove minoranze” tra gli immigrati del sud e dell’est del globo, conferendo a tutti i paesi occidentali l’aspetto di società multietniche , poiché i lavoratori immigrati sono dietro a lingue, religioni, costumi e culture diverse. Le minoranze linguistiche sono protette da disposizioni costituzionali speciali. Senza tralasciare i dialetti e le usanze delle comunità nomadi rom (Sinti al nord e Rom al sud), va detto che le minoranze linguistiche “storiche” in Italia sono 10 principali gruppi linguistici, coprendo 2,5 milioni di persone: Albanese ( in 45 comuni 7 regioni – Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia), lingua catalana (Alghero in Sardegna), lingua sarda (Sardegna); la lingua greca (lungo la costa salentina della Puglia e nel territorio di Reggio di Calabria – nella regione Calabria); Antica lingua provenzale nelle valli cuneesi e in Torino (regione Piemonte), Imperia (regione Liguria) e Guardia Piemonte

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